Oggi parleremo di mango, non del compianto cantautore, né della marca di abbigliamento, ma del frutto tropicale mangifera indica, appartenente alle Anacardiaceae. Fortemente apprezzato per le sue proprietà nutritive, oltre che per la presenza dei suoi composti salutari e per tale ragione noto e utilizzato, nei sistemi medici ayurvedici ed indigeni da oltre 4000 anni. Il mango è considerato una buona fonte di antiossidanti e micronutrienti idrosolubili e liposolubili, come l’acido ascorbico, i carboidrati, le fibre alimentari, i carotenoidi, gli acidi organici e i composti fenolici.
Dal punto di vista botanico
Noto anche, come “il re dei frutti” perché è il più diffuso nelle regioni tropicali insieme ai suoi omologhi: avocado, papaya, maracuja ecc.
È un albero sempreverde, con fogliame denso, che può raggiungere un’altezza che va da 10 a 45 metri. Le foglie disposte a spirale sui rami, presentano una forma appuntita con una sfumatura rossastra. L’albero è longevo e può sopravvivere più di cento anni. L’infiorescenza che spunta sui terminali dei rami, presenta, in fitte pannocchie piccoli fiori rossi-biancastri o verde- giallastri in grado di emanare una fragranza simile a quella del giglio. I fiori ermafroditi dopo l’impollinazione e la fecondazione danno i frutti.
Il frutto presenta una forma allungata, con una buccia (esocarpo) spessa di colore verde che a maturità si trasforma in verde chiaro o giallo con sfumature rossastre in base alla cultivar. In particolare la sfumatura è dovuta all’esposizione ai raggi solari.
Ha un peso che oscilla tra 225 e 325 gr. Ma ci sono frutti che raggiungono il mezzo kilo. La polpa (mesocarpo) di colore giallo racchiude il seme.
La maturazione della pianta incide sul colore, sull’ aroma e gusto del frutto e sulla consistenza determinando un ammorbidimento dello stesso. Al momento dell’acquisto, pertanto allo scopo di determinare il grado di maturazione, occorrerà verificare, se la buccia ceda parzialmente alla pressione delle dita.
Le note sensoriali del frutto sono molto evidenti, e il profumo è davvero inconfondibile ed in grado di conquistare.
La sua vita post raccolta (shelf life), non supera le due settimane e maturo andrà conservato in frigo a 7/8 gradi centigradi.
Si tratta di una pianta che può facilmente essere colpita da agenti patogeni. Pertanto è bene fare attenzione in fase di acquisto, leggendo l’etichettatura, a scegliere un prodotto proveniente da agricoltura biologica certificata, che ricordiamo essere l’unica che utilizza prodotti autorizzati e non nocivi per la salute umana e per l’ambiente.
È una pianta che può essere coltivata anche per uso domestico, piantando il seme che si trova all’interno del nocciolo. Precisiamo però, che occorreranno alcune attenzioni e che in vaso, rispetto al terreno, presenterà una bassa produttività.
Possibilità di utilizzo
Presenta eccellenti valori nutritivi date le elevate quantità di vitamina c, B-carotene, provitamina A ed è un importante fonte di potassio e fibre. Ha un elevato contenuto calorico 60 kcal/100g di peso. Diverse sono le modalità di impiego. Generalmente viene consumato come frutto fresco. Il frutto acerbo è utilizzato sia per salse che bevande. Il frutto maturo è utilizzato per produrre polpa, succo e marmellate oltre ad una serie di prodotti aromatizzati al mango.
I suoi componenti benefici per la pelle, ne hanno comportato l’utilizzo ormai diffuso in cosmetica. Dal seme infatti si ricava un burro, che per le sue proprietà viene utilizzato in molte creme anti-age e solari. Invece la polpa, la buccia e le foglie sono utilizzati per trattamenti specifici contro acne, pelli secche o sensibili. E’ possibile preparare maschere o impacchi -fai da te- ma proprio per evitare fenomeni allergici è bene provare, una piccola porzione di prodotto, sulla pelle preferibilmente in una zona non molto esposta, sospendendo l’uso in caso di reazione.
Numerosi gli utilizzi del mango in cucina, che può essere utilizzato sia per insalate che per accompagnare piatti di pesce o di carne, ridotto in salsetta. Può infatti essere cotto o grigliato, essiccato, disidratato o conservato in salamoia. Può essere utilizzato per dolci, gelati o granite o per realizzare centrifughe. Sul web, sono pubblicate numerose ricette straniere, che vi consentiranno di creare un piatto originale e colorato in grado di colpire i vostri commensali. L’assenza del glutine e del lattosio ne consentono l’utilizzo anche alla clientela che ricerca prodotti specifici.
Come tagliarlo
Particolare è anche il mondo di sbucciarlo. È infatti, necessario effettuare un taglio longitudinale, tale da sfiorare il seme. Poi occorre praticare su ogni metà del frutto, dei tagli longitudinali e trasversali in modo da creare dei piccoli tocchetti. Infine la buccia va girata al contrario in modo da convertire la convessità in concavità, prelevando i tocchetti di polpa con la punta del coltello.
Origini storiche e coltivazione
La pianta è originaria dell’Asia tropicale ed è coltivata da oltre 4000 anni in India.
La sua coltivazione a fini commerciali è diffusa in 87 paesi e si trova al quinto posto delle principali colture di tutto il mondo. Tra i produttori più importanti vi sono: l’India, la Cina, la Thailandia, l’Indonesia, le Filippine e il Messico.
Nell’ultimo cinquantennio la coltivazione è stata avviata anche nell’America centrale e meridionale, in Australia, Giappone ed Europa.
È invece nell’ultimo ventennio, che è si è diffuso lo sviluppo di alcune cultivar in Sicilia, il cui clima è risultato particolarmente favorevole alla sua produzione. È soprattutto la varietà Kensington pride, ad essere risultata la più idonea, al clima siculo.
In Sicilia la maturazione dei frutti avviene tra settembre e novembre in base alla cultivar. Occorre pertanto, fare attenzione anche al periodo di presentazione sul banco, per essere sicuri della sua provenienza siciliana.
Tra l’altro, le analisi condotte sui frutti siciliani, hanno dimostrato che essi, presentano le stesse proprietà qualitative e nutraceutiche dei “colleghi” importati dal resto del mondo. Anzi, risultano per certi versi superiori, in quanto spesso i frutti importati mancano di sapore, profumo oltre che di componenti bioattivi adeguati, dato che, la loro raccolta allo scopo di affrontare il viaggio, avviene in un momento precedente alla piena maturazione, che di fatto, è la fase in cui i componenti nutritivi raggiungono il loro apice di concentrazione. Pertanto la produzione siciliana si è dimostrata ottima per il mercato e la produzione del fresco, essendo in grado di raggiungere i consumatori in modo immediato.
Dal punto di vista fitochimico..
Il mango contiene sostanze chimiche importanti dal punto di vista farmacologico e medico come: la mangiferina, i polifenoli, i flavonoidi, i triterpenoidi, i caroteni e gli antociani.
Le cultivar, che all’estero sono una centinaia, si differenziano per il contenuto dei componenti antiossidanti a seconda dei fattori di pre-raccolta, dalle condizioni climatiche e della maturazione.
La presenza dei folati e dei minerali lo rende un alimento utile in gravidanza. E può essere somministrato anche ai bambini sin dal primo anno di vita.
Costituisce pertanto un alimento adatto a tutte le età.
Infine ulteriori effetti riconosciuti al mango sono: proprietà antivirali, antipiretiche, antidiarroiche, antibatteriche e antimicotiche. Ha una funzione gastroprotettiva e risulta un ottimo alleato per il trattamento dei disturbi allergici.
Gli studi hanno comunque dimostrato che tutti gli effetti benefici ad esso riconducibili, non sono attribuibili esclusivamente ad un singolo composto bioattivo, ma sono il risultato dell'effetto sinergico realizzato dalle diverse specie chimiche contenute nello stesso.
Non è solo l’utilizzo alimentare o farmacologico ad essere stato implementato, ma anche l’utilizzo nell’arredamento. Infatti, il legno di mango, viene utilizzato per la realizzazione di mobili e oggetti di arredamento. Utilizzato da secoli dalle popolazioni asiatiche, vede un maggiore interesse oggigiorno nei mercati occidentali, sia per le caratteristiche fisiche, che per il basso costo dovuto al fatto che viene recuperato dopo la raccolta e non coltivato per la produzione dello stesso. L’elevata malleabilità lo rende idoneo per tutte le progettazioni di design e le svariate sfumature rendono ogni realizzazione davvero unica.
In conclusione, le qualità riconosciute al mango, lo rendono un nutraceutico ottimale che non può assolutamente mancare nella nostra dieta, non a caso viene denominato il “re dei frutti”.